mercoledì 11 maggio 2011

Macchine da guerra, ma ecologiche

(fonte: Corriere della Sera), a cura di Roberto Di Ferdinando

Gli aerei F-22 dell’aviazione militare statunitense (USAF), sono delle macchine da guerra, in alcuni casi anche di morte, ma hanno un cuore verde, ecologico. Nei mesi scorsi sono stati effettuati su questi velivoli dei test che hanno dato risultati positivi: sono stati alimentati, per il 50%, da biocarburante, cioè questi aerei hanno volato alla velocità di 1,5 Mach ed ad una quota di 12 mila metri avendo nei serbatoi un derivato della camelina sativa, una pianta della famiglia delle brassicacce o crucifere (fanno parte di questa famiglia, ad esempio, anche la senape ed il cavolo). Questo carburante, di prima generazione, diminuisce del 75% le emissioni di anidride carbonica e viene prodotto non utilizzando terreni agricoli destinati alla coltivazione di alimenti per gli uomini o gli animali. L’USAF prevede che nel 2016 la metà dei propri velivoli volerà con biocarburanti e che nel 2025 saranno prodotti 4,5 miliardi di litri di questo propulsore di origine naturale. Intanto i test vanno avanti, anche la marina militare USA ha iniziato a verificare le prestazioni di questi carburanti naturali sui propri aerei, ed altri velivoli (Green Hornet e il Thunderbolt II) hanno dato risultati ottimi con la benzina “verde”. La motivazione a puntare sui biocarburanti, più che per una scelta ecologica, nasce, per le Forze Armate statunitensi, dal tutelarsi dinanzi ad un’eventuale carenza di approvvigionamenti energetici. Ed intanto gli F-22 USA, che possono volare con il carburante derivato dalla camelina sativa, fanno parte del contingente USA impiegato nei cieli della Libia.
RDF

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